Ennesima rivolta all’interno dello hot spot di Lampedusa da parte di un gruppo di tunisini. Il gruppo è arrivato nei giorni scorsi e chiede di essere trasferito altrove.Un carabiniere è stato ferito alla testa in modo non grave ed è dovuto ricorrere alle cure del locale poliambulatorio.A quel punto, come raccontano oggi alcuni testimoni all’Adnkronos, sono intervenuti altri amici dei due tunisini che hanno iniziato una sorta di sassaiola. Nella rissa un carabiniere è rimasto ferito a uno zigomo. L’aggressore è in stato di fermo. Sull’isola c’è un forte stato di agitazione percepito dalla popolazione e dallo stesso sindaco Salvatore Martello.
“Le attese per i trasferimenti da Lampedusa sono troppo lunghe, questo è il vero problema”, dice Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa. “Non è stata una vera rivolta – dice Martello – ma la situazione è davvero insostenibile. Il problema vero è che i tunisini non possono restare liberi tutta la giornata per Lampedusa senza fare niente, si ubriacano e diventano molesti. E poi accade quello che è successo ieri sera al centro d’accoglienza. Litigano tra loro e coinvolgono altre persone che non c’entrano nulla, come il carabiniere”.
“Bisogna immediatamente trasferirli, perché Lampedusa è piccola e ora ci sono 250 persone all’hotspot, troppi”. Martello annuncia che la prossima settimana andrà al Viminale per incontrare il ministro dell’Interno Marco Minniti.
Dopo la rissa un gruppo di 52 immigrati tunisini è stato
trasferito con la nave da Lampedusa a Porto Empedocle (Agrigento).
Rimangono così sull’isola altri duecento giovani tunisini sbarcati nei
giorni scorsi sull’isola.
(/AdnKronos)