“La decisione del presidente Miccichè è giusta e legittima. Quando un deputato è presente fisicamente e con il proprio tesserino inserito non può che considerarsi presente nella votazione”. Lo dice Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, dopo le polemiche legate al voto sull’esercizio provvisorio. L’azzurro punta il dito contro “l’atteggiamento di ostruzionismo gratuito” delle opposizioni, che giudica “vergognoso e lesivo perché, da un lato, si fanno proclami a favore dei siciliani e, dall’altro, si tenta in modo ingiustificato di mandare a monte uno strumento indispensabile come l’esercizio provvisorio, il quale può consentire alla Regione di affrontare problematiche urgenti e indifferibili”.
“Trovo strane le accuse del M5S sulla mancanza della maggioranza numerica – conclude Milazzo -, in quanto la stessa è frutto del risultato di una legge regionale sbagliata, che ha determinato questa composizione in Assemblea. Cosa sarebbe successo se avessero vinto loro con soli 20 deputati? Cosa ne pensano di Luigi Di Maio, che ogni giorno dichiara che in caso di vittoria si presenterà alle Camere senza maggioranza per governare il Paese?”.
Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, dopo le polemiche di Pd e M5s sul voto che ha dato nel pomeriggio il via libera all’esercizio provvisorio sino al 31 marzo, si difende e spiega: “Ho rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50 per cento più uno dei deputati. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.
“La decisione è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati” sottolinea Miccicchè.
“Apprezzai, durante la XIII legislatura – spiega l’azzurro -, il comportamento del presidente Luciano Violante che, per evitare di far decadere un importante decreto, utilizzò lo stesso sistema per il calcolo della maggioranza dei presenti. Violante considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Un’interpretazione – conclude – che ha capovolto la linea di ragionamento utilizzata fino a quel momento. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”. (Loc/AdnKronos)