Redenzione e comunicazione: il film di Cuffaro, detenuto. Interviste, tv, radio, web e giornali. Dopo De Curtis, Totò è lui

23 dicembre 2011 17:27
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Dobbiamo parlare di Totò? Cuffaro, naturalmente, inquilino di Rebibbia, ex presidente della Regione siciliana ed ex vicesegretario nazionale dell’Udc. Dopo Antonio De Curtis, il principe, in arte Totò, e con l’eccezione di Totò Di Natale, splendido attaccante dell’Udinese, il Totò Nazionale è lui. Da quando sconta la pena - sette anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa – gli italiani sanno tutto di lui: che cosa pensa, come vive, opinioni, idee, consigli, giudizi su ex colleghi e personaggi pubblici. Rebibbia è diventata una casa di vetro, il carcere che non affligge, che educa e “aiuta” chi ha sbagliato a rifarsi una vita.

Totò Cuffaro sopporta la pena con pazienza cristiana, la declina con le sue esperienze politiche, senza pentimenti né vittimismi. Lo Stato è lo Stato, la giustizia deve fare il suo corso, i magistrati il loro mestiere e le sentenze devono essere rispettate. La colpa? Una questione secondaria: Rebibbia è il risultato di regole che vanno rispettate. Pensieri e parole inediti, che escono dalla bocca dell’unico, proprio così – l’unico uomo delle istituzioni finito che sconta la pena in carcere. Condizione, questa, che ribaltano, agli occhi degli opinione pubblica, la condizione del “carcerato”. Rebibbia non è più il luogo dell’espiazione, giusta e necessaria, ma quello dell’afflizione per coloro che, come Totò Cuffaro, non hanno tutela, santi in paradiso, legislatori ad personam e avvocati di rispetto.



Il carcerato ha diritto alla solidarietà e alla comprensione, nel caso di Totò Cuffaro ha diritto al “risarcimento morale”. Decine di inchieste giudiziarie, condanne penali e sentenze passate in giudicato a carico di importanti uomini politici, non hanno mandato in galera nessuno (male che vada, hanno provocato la custodia a casa propria). Totò a Rebibbia. A prescindere dal merito, perché solo lui finisce in galera?

La risposta è semplice: ha subito una condanna in tutti e tre gradi di giudizio e sta scontando la pena. Non basta, tuttavia, per spiegare “il recluso”.

Totò Cuffaro rilascia interviste alla televisione ed ai giornali, riceve visite di persone autorevoli, parlamentari di ogni schieramento politico – e di lui hanno scritto firme importanti.
Ha perso trenta chili, ma appare in splendida condizione fisica. Ha dismesso alcune sue consuetudini, come baciare coloro che incontra, ma si è conciliato con Rebibbia e lo stato di detenuto. Forse ha trovato se stesso, di sicuro ha trovato le parole giuste per parlare a coloro che stanno fuori.

Sembra un film dedicato alla giustizia, ai suoi torti ed alle sue ragioni. Ma il titolo non potrebbe essere che uno: redenzione e comunicazione.
 
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Anonimo 27 dicembre :11
L'utente ha risposto al commento anonimo del 27 dicembre 2011. Visualizza »

Anche un bambino di prima elementare capisce che quest'articolo è stato scritto da qualcuno a cui non sono andate giù le affermazioni, senz'altro corrispondenti a verità, che Cuffaro ha fatto su Lombardo. Parlando di Lombardo mi vengono in mente soltanto 2 termini: traditore (del popolo in primis) e millantatore (di riforme fantasma solo da lui, Cracolici e Lumia  individuate). Non è che chi ha scritto l'articolo sia solito difendere Arraffaele Lombardo??? Auguri

Una cosa è certa Totò in galera  e tanti sicuramente peggio e malefici seduti nelle sedie della politica siciliana e italiana, che godono di "immunità" , perchè forse servono. Detto questo tutto il resto mi sembra vomitevole e noi che leggiamo, che ancora leggiamo e poi scriviamo anche , questo è l'aspetto più brutto che ci fa vivere male ,pensiamo un pò più positivo e godiamoci questo poco che ci rimane .

PS faccio una promessa a me stesso :"il prossimo anno prometto che non aprirò più INTERNET per leggere blog locali".

     ADDIO

Anonimo 24 dicembre :14
L'utente ha risposto al commento anonimo del 24 dicembre 2011. Visualizza »

Dobbiamo parlare di Totò?

No grazie.

Condivido pienamente.

Vinx47

Anonimo 24 dicembre :58

Dobbiamo parlare di Totò?

No grazie.

amicopaolo 24 dicembre :41

Signore/i,

da come l'ho capito io questo articolo è una provocazione sarcastica a quello che è la realtà italiota in un contesto siciliano.

Palra, secondo me, di sceneggiata napoletana con una dimensione tragica come quella in cui versa il popolo siciliano, infatti, Totò Cuffaro è l'emblema dell'ingiustizia politico/giudiziaria in una realtà molto più complessa dove lui e solo lui ne è diventato il capo espiatorio di una campagna propagandistica come quella dei cannoli (tutti sanno che è stata una trappola mediatica).

 

Mi spiego meglio:

 

un leader politico di successo, come lo è stato Totò Cuffaro, è un catalizzatore di interessi partitocratici che non sfugge alla logica del consociativismo politico ed economico che dà luogo ad un "sistema" di relazioni cointeressate che formano i vari governi.

In questo quadro ci sono più o meno partecipi tutti gli attori del panorama politico (parte dell'opposizione compresa) che rappresentano interessi economici come l'"associazione Idustriale siciliana, sindacati e tante altre categorie" che oggi fanno a gara per essere accreditati come "società civile" e sacerdoti dell'antimafia, ma, vengono tutti da Marte? E specialmente quelli dell'associazione industriale siciliana che sono figli di terza generazione e non più giovani nemmeno loro che a forza di "protocolli di legalità" non sanno più cosa inventarsi per autoassolversi da quello che è chiamato "cuffarismo"?

 

PS

Lombardo? Un'altra storia pietosa sponsorizzata da quella parte dell'antimafia, purtroppo dominante e assetata di potere, che in cambio del suo pentitismo politico cerca di purificarlo sull'altare della loro "questione morale".

Anonimo 24 dicembre :41

 "il Totò Nazionale è lui". Certu, sulu nta un Paisi mafiusu comu  l'italia ponnu succediri sti cosi.

 
Quarchi jornu arreri, quannu u Papa fu a rebibbia, si vitti macari Iddu:m'arricriaiu...i mafiusi s'anna schifiari!
 
Salutamu!
Anonimo 24 dicembre :31

se ha perso 30 kg, rebibbia e' meglio di una spa.

secondo me sta gia' promettendo mari e monti dentro quelle mura

Anonimo 24 dicembre :11

Il popolino non si faccia abbindolare da poche parole di un uomo che donava favori e cannoli alla peggiore gente siciliana. Le poche parole non possono fuorviare, così come tante foto di facce smunte e sguardi "senza anima" e malinconici non possono farci credere che la condanna penale di un uomo (quindi la sua rieducazione, la sua presa di coscienza degli errori commessi, la funzione di "vendetta di Stato" per evitare vendette personali e tutti gli elementi che riguardano l'esecuzione della pena) si esaurisca nel momento della lettura della sentenza (il cosiddetto "scantu" siciliano). Ognuno è artefice del proprio destino, incluse in esso le proprie sofferenze. Inoltre mi sembrano alquanto fuori luogo le dichiarazioni di gente che pensa solo al "mal comune mezzo gaudio". "Lombardo però non lo toccate e quando lo toccherete o sarà toccato alla stessa stregua di Cuffaro allora sarà vera giustizia" sembra dire qualcuno...Chi cola a picco porta già a picco tutti e non bastano solamente le immagini del nostro presidente della Regione che si rende ridicolo davanti ai media del mondo intero con un semplice vassoio di cannoli (tralasciamo il ben più grave reato perpetrato da costui) per rendersi conto che ha portato in fondo al mare anche i siciliani più onesti. La sconfitta di uno non è salvezza per gli altri così come non è la loro condanna. Quandanche Lombardo subisse una condanna penale l'intero sistema subirebbe una condanna vista la posizione di rappresentanza e garanzia del soggetto.

 

Alessandro Vitagliano (antilombardiano per eccellenza)

parlagreco 23 dicembre :42
L'utente ha risposto al commento anonimo del 23 dicembre 2011. Visualizza »

Anche un bambino di prima elementare capisce che quest'articolo è stato scritto da qualcuno a cui non sono andate giù le affermazioni, senz'altro corrispondenti a verità, che Cuffaro ha fatto su Lombardo. Parlando di Lombardo mi vengono in mente soltanto 2 termini: traditore (del popolo in primis) e millantatore (di riforme fantasma solo da lui, Cracolici e Lumia  individuate). Non è che chi ha scritto l'articolo sia solito difendere Arraffaele Lombardo??? Auguri

Gentile lettore, non siamo d'accordo: un bambino avrebbe capito benissimo come stanno le cose. Le sue "intuizioni"non stanno né in cielo né in terra. Lei potrebbe svolgere tante attività con efficacia, ma non quelle di commissario di pubblica sicurezza. A meno che non abbia letto un altro articolo. Può capitare quando si fa zapping sul web. Il testo non è affatto "punitivo" nei confronti di Cuffaro. Tutt'altro. basta leggere: " Decine di inchieste giudiziarie, condanne penali e sentenze passate in giudicato a carico di importanti uomini politici, non hanno mandato in galera nessuno (male che vada, hanno provocato la custodia a casa propria). Totò a Rebibbia. A prescindere dal merito, perché solo lui finisce in galera?"

Abbiamo il sospetto che Lei, gentile lettore, avesse solo l'irrefrenabile voglia di dire peste e corna su Raffaele Lombardo, non altro. Uno sfogo che lascia le cose come sono, perché le avversioni politiche vanno spiegate se si vuole persuadere gli altri di avere ragione. Buttando già insulti si suscita solidarietà verso l'insultato, non il contrario. 

amicopaolo 23 dicembre :34

" Decine di inchieste giudiziarie, condanne penali e sentenze passate in giudicato a carico di importanti uomini politici, non hanno mandato in galera nessuno (male che vada, hanno provocato la custodia a casa propria). Totò a Rebibbia. A prescindere dal merito, perché solo lui finisce in galera?"

 

Bella domanda che contiene anche tante risposte con molteplici varianti, pareri e analisi asseconda delle proprie convinzioni e formazioni culturali, purtuttavia, oggi preferisco cogliere l'occasione per augurarvi un sereno Natale a Voi della Redazione e a tutti i commentatori.

 

Paolo Faraone

Anonimo 23 dicembre :18

Anche un bambino di prima elementare capisce che quest'articolo è stato scritto da qualcuno a cui non sono andate giù le affermazioni, senz'altro corrispondenti a verità, che Cuffaro ha fatto su Lombardo. Parlando di Lombardo mi vengono in mente soltanto 2 termini: traditore (del popolo in primis) e millantatore (di riforme fantasma solo da lui, Cracolici e Lumia  individuate). Non è che chi ha scritto l'articolo sia solito difendere Arraffaele Lombardo??? Auguri

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