In prima linea
In prima linea

Massimo Russo all’attacco. “Il sistema feudale
è quasi morto, i boss starnazzano, i mascalzoni
non hanno via d’uscita. Vinceremo noi…”

09 ottobre 2011 19:32
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Ciò che ti viene di dire, ex abrupto, di getto insomma, è una celebre espressione: ti è piaciuta la bicicletta, ora pedala. Ma con un katerpillar che lascia l’impronta del cingolato lungo il percorso, fare cenno alle biciclette  significa farsi ridere in faccia.
 
L’intervista, dunque. La “controparte” è Massimo Russo, assessore alla Sanità della Regione siciliana, di professione magistrato. Ha fatto il suo ingresso nel governo come tecnico prestato alla politica. In corso d’opera la politica ha avuto la meglio e il “prestito” si è concluso. ”Le mie scelte sono politiche, non potrebbe essere diversamente”, ama ripetere. “E mi sono messo in testa di cambiare un poco di cose, piaccia o meno”.

 

Sicuro di sé e poco incline al compromesso, Russo frequenta le stanze dei bottoni come fossero aule di giustizia, con lo stesso piglio e naturalezza. La qualcosa non è, in linea di principio, affatto un buon modo di governare la complessità, ma dovendosi occupare della sanità, il luogo di indulgenze plenarie e di indecorosi patti inconfessabili, forse quel piglio e quella sicumera ci possono stare.


 
Assessore Russo, si rende conto che lei sta suscitando un gran vespaio di polemiche. A causa sua, il governo è in guerra con tutti. Come fate a vincere su più fronti? È lei il problema, il suo governo o che cosa?
 
“Il direttore generale Salvatore Cucinotta ha illustrato qual è il problema. Fino al 2009  erano stati erogati circa quattro milioni di euro con determine false, chi doveva vigilare non l’ha fatto, chi doveva impedire il misfatto s’è girato dall’altra parte, chi avrebbe dovuto riferire all’amministrazione perché mettesse in atto i provvedimenti d’urgenza se n’è stato zitto e chi doveva raccontare come andavano le cose, ha trasformato tutto questo in un atto di coraggio. Credendo di mettersi l’anima in pace ha denunciato gli imbrogli all’autorità competente. Quando il direttore generale ha chiesto conto e ragione della vigilanza trascurata, la risposta è stata: non siamo delatori. Oppure: era sabato e non potevo accorgermene. Sciocchezze di questo tipo. È la metafora della sanità in Sicilia. Ciò che è stata, ciò che ha rappresentato e quali enormi interessi ha fatto muovere nell’omertà prevalente. Non per nulla tanta gente è finita in galera per motivi legati alla gestione della salute e le istituzioni sono state terremotate”.
 
D’accordo, ora come stanno le cose? I cattivi sono stati acciuffati, sono stati puniti e messi in condizione di non nuocere?
 
“I cattivi hanno tanti amici, li stiamo tampinando tutti. Alcuni sono stati messi in condizione di non nuocere, ma la cosa, come si dice, ha fatto 'scrusciu'. E grazie allo 'scrusciu' abbiamo capito che stavamo andando nella direzione giusta. Non abbiamo fatto solo risparmi, né abbiamo solo razionalizzato, ma abbiamo 'potato' la pianta, cambiato i costumi, le brutte abitudini. Significa che si metteva in tasca un bel po’ di soli, s’è trovato a corto di materia prima…”.
 
In questo percorso accidentato avete trovato collaborazione, solidarietà, comprensione? Solo nemici, gente “sgarrupata” e basta?
 
“Dopo un primo impatto difficile, ma comprensibile, in cui erano in molti a chiedersi con chi avessero a che fare e che cosa ci fosse dietro la nostra azione energica, abbiamo riscontrato la presenza di tanta gente in gamba, per bene, che crede nel lavoro che fa e si sente rincuorata dal fatto che può contare su un governo, un assessore e dirigenti di cui si può fidare in grado di aiutarli a intraprendere iniziative e decisioni difficili”.
 
Decisioni difficili. È un eufemismo di quell’intreccio fra mafia e affari, denunciato da Cirignotta e dall’ex presidente della Commissione nazionale antimafia, Beppe Lumia qualche giorno fa nel convegno di Demos a Palermo?
 
“Proprio così, abbiamo fatto 'danno' e c’era da aspettarselo che non ci avrebbero lasciato in pace. La mozione di censura sta in questo solco, attacchi e aggressioni quotidiane, in più parte della stampa ostile (quella da cui cui ti aspetti collaborazione). Per carità, massimo rispetto per le istituzioni: il Parlamento ha il diritto di sapere di tutto e di più, ma uno si aspetta la medaglia perché ha risanato, ha messo in condizioni di non nuocere un bel poco di gente, ha ripulito l’aria (per dirla con il cardinale Bagnasco), e invece del plauso, subisci violente aggressioni. Finisce che non sai dove girarti per parare i colpi. Si combatte su più fronti, quello dei truffatori e dei mascalzoni, l’intreccio affaristico-mafioso, e l’altro, di chi sospetta tutto e il contrario di tutto, non ci crede perché 'siamo tutti gli stessi'. Faccio un esempio: nella vicenda della clinica Latteri, si è scritto di tutto, meno l’episodio più inquietante, quel medico ospedaliero che suggeriva regolarmente ai pazienti di andare in una clinica privata a curarsi. Questo deve finire. Un connubio inaccettabile. Non è solo un problema di deontologia, c’è il rispetto delle regole da ripristinare, il coagulo di interessi economici da cancellare”.
 
Un programma vasto.
 
“Sicuramente, non sono un megalomane ed il governo Lombardo non è fatto di anime belle che credono nei miracoli. Sappiamo di stare pestando i piedi e non ci facciamo irretire. L’assessore Russo riesce a fare ciò che fa, perché c’è un presidente che ha le idee chiare ed un governo solidale e robusto. Non sarà facile squinternarci. Ci siamo guadagnati credibilità, siamo presenti in tutti i tavoli dell’eccellenza. Lo sanno in tanti che abbiamo abbattuto privilegi, spezzato le reni alle clientele, impedito la permanenza di favoritismi. Stiamo facendo emergere il merito, la qualità, le buone pratiche. Non abbiamo la bacchetta magica. Occorre del tempo. Possono esserci ancora sacche di interesse, ritardi, anche nostri errori, ma teniamo saldo il timone ed abbiamo una rotta. Non è poco”.
 
Resta il fatto che lei è l’assessore meno amato dalla politica.
 
“Di questo non mi preoccupo per niente. Ho partecipato a delle riunioni a Trapani e Palermo. Erano affollate oltre misura. C’è chi ci vuole bene. Può darsi che conti poco, ma è alla gente comune che preferiscono rivolgermi per fare capire quale macigno ci siamo caricati sulle spalle”.
 
Lei ha fatto parte della magistratura inquirente, è abituato a formulare capi di accusa. Se ne faccia uno sul suo conto, elenchi le sue responsabilità.
 
“Elenco piuttosto le accuse che mi vengono mosse. La prima è che tiro fuori cifre, dati, conti. Risultato: sono un  ragioniere. L’assessore deve essere duttile, mi rimproverano. Altra accusa: non conosco il territorio, vado avanti senza distinguere, selezionare. Traduco: assumo decisioni senza rendermi conto dei bisogni del territorio, della sua diversità. Che significa, a sua volta, un’altra cosa. Ho la colpa di non concordare le decisioni che assumo con quelli che “comandano” sul posto”.
 
Governare è anche questo, trovare il giusto mezzo, mediare, discutere. Hanno tutti torto nell’addebitarle questi “limiti”?
 
“Se mantenessi le vecchie abitudini, non faremmo un passo avanti, anche minimo. Una volta scelto il principio, la regola, la legge, l’obiettivo, devo andare avanti senza guardare in faccia nessuno. Se parlo poco con il 'territorio', governo le deroghe invece che le regole. Una cosa è la concertazione, un’altra è l’assunzione di decisioni uguali per tutti. Non posso fare eccezioni: facendone una, è l’assalto alla diligenza. Dovrei 'patteggiare'?. Impossibile, si deraglia, è linea di collisione con gli obiettivi di risanamento. Nella gestione della 'salute' ci sono modelli da rispettare, metodi da introdurre, contenuti da osservare”.
 
Lei, dunque, non si guarda mai attorno. Così va a sbattere… 
 
“Insediare un regime virtuoso è una cosa difficilissima, me ne rendo conto. Le deroghe sono un boomerang. Non combattiamo solo l’intreccio affaristico-mafioso, ma il provincialismo, il qualunquismo, il pessimismo, l’insofferenza verso ogni novità. Devastanti quanto la mafia. La stella polare nella sanità, e non solo, è l''appropriatezza' delle soluzioni. L’appropriatezza non è una espressione neutra. Richiede l’abbattimento del vecchio sistema feudale che germogliava rigoglioso in Sicilia”.
 
Lei porta con sé un peccato originale. È un tecnico, per giunta scarsamente dotato di duttilità. Insomma, non sa fare politica, se ne rende conto? Insomma, non dà confidenza a nessuno…
 
“Non considero questo rimprovero un insulto. Esercito un mandato, come i miei colleghi di governo, e sono espressione della società civile, non della politica. Ciò non mi fa sentire migliore, ma nemmeno peggiore. Devo tuttavia constatare che per anni si è chiesto il coinvolgimento della società civile, il disboscamento dei politici di mestiere. E quando c’è qualcuno, come Lombardo, che accoglie questa invocazione e la mette in pratica, dalle aree culturali più avanzate e sensibili, cominciano i distinguo, i sospetti, le resistenze. Siamo dodici assessori che hanno avuto esperienze diverse nel campo delle professioni. Saremmo solo delle foglie di fico?”
 
C’è qualcuno che crede questo?
 
“Nei Palazzi, e senza convinzione, magari. Comunque le resistenze ci sono per abbatterle. Subisco le fibrillazioni del pessimismo atavico dei siciliani, ma mi misuro con i risultati, non baratto diritti con favori. Mi muovo con realismo. Un dato per tutti: spendiamo il 20 per cento in meno di risorse. Significa che abbiamo ridotto i proventi. Non sono soldi in meno, è anche potere in meno. Grazie a questi risultati, disponiamo di ben 800 milioni di fondi europei per migliorare le strutture sanitarie. Sa che cosa le dico? Questo governo passerà alla storia, pur con tanti limiti. E sa perché? Prima che guardare agli equilibri ed alle formule, facciamo scelte razionali. Assumendocene la responsabilità per intero. Per questa ragione siamo diventati credibili. Anzi, è proprio questa la nostra arma migliore: la credibilità, guadagnata a Roma, presso le altre regioni”. 
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Anonimo 13 ottobre :40
L'utente ha risposto al commento anonimo del 13 ottobre 2011. Visualizza »

 Cari amici, 

 

io non difendo nessuno. Mi attengo ai fatti; e i fatti mi dicono che è in corso una grande riforma nel settore che assorbe le maggiori risorse finanziarie della nostra Isola. Ed è inevitabile che dove c'è profumo di nettare, ci siano molti calabroni....

 

L'intervento di Massimo Russo, da una parte ha permesso il rientro della spesa sanitaria e dall'altra sta ristrutturando l'organizzazione accorpando e razionalizzando le strutture, dando maggiore responsabilità ai dirigenti chiamati a rispondere dei risultati, e facendo emergere le contraddizioni profonde tra ervizio pubblico e privato: un privato che ci si augura possa diventare sempre più competittivo rispetto al pubblico  e acquistare maggiore trasparenza e comportamenti virtuosi. 

 

Certamente sono attentissimo quanto voi, in qualità di analista,  a riscontrare e a valutare gli evntuali peggioramenti di programma, di strutture e di servizi e pertanto sto leggendo attentamente e con avidità i piani di sviluppo e sto verificando molte delle accuse che al piano Ruso vengono addebitati. 

 

E mi sto in effetti rendendo conto che  è questo il punto più critico su cui Massimo Russo troverà le maggiori difficoltà: una riforma così radicale provoca inevitabilmente nel breve e medio periodo dei conflitti e paradossalmente maggiori disservizi nelle aree interessate alla riorganizzazione che creerà inevitabilmente maggiore scontento. Per questo motivo, ciascuno di voi DEVE ASSOLUTAMENTE DENUNCIARE CON DECISIONE ogni disservizio risocntrato in modo che l'Assessorato diretto da Russo possa intevenire con altrettanta decisione. E, per quanto ne sappia, lo sta facendo. 

 

Sicilia Informazioni dia un contributo in tal senso.

 

C'è però un punto che non condivido affatto; quello di fare di Massimo Russo un super-eroe o un despota da abbattere. La sanità deve essere riformata con il contributo convinto di tutti noi favorendo i risparmi e denunciando gli sprechi e i provilegi... e LE ILLEGALITA'!

 

Enzo Coniglio  

Aggiungerei, Enzo che non ci vuole molto a dimostrare di fare meglio rispetto a chi "dedicava" oltre un miliardo l'anno al settore sanità (rammentiamo che l'Europa sta discutendo dell'aiuto alla Grecia per 8 miliardi di euro...  per renderci conto della portata dell'investimento..) mentre adesso siamo scesi al di sotto dei 400 milioni annui... una bella diferenza che ovviamnente crea qualche "disagio" in questo settore che interessa tanti "addetti ai lavori" e poco l'utenza, cioè noi cittadini che dovremmo animarci e non poco per il disastro (come viene presentato oggi) provocato dall'assessore Russo. Quell'utenza che di quei milioni mi pare abbia visto ben poco in servizi mentre, apriti cielo, gli addetti ai lavori non perdono tempo nel riepilogare le pecche, le mancanze, le prospettive turbinose (si perché spesso leggiamo di prospettive plumbee più che realtà disastrose) con forza e con accuse di una continuità alla collusione col sistema mafioso che gli stessi addetti ai lavori hanno per l'intero periodo del governo Cuffaro, evidenziato, denunciato  sempre con lo stesso vigore (??!!??).

Quando avverrà una presa di coscienza collettiva che permetta confronti civili nelle sedi opportune ed in presenza di entità riconosciute come ad esempio i sindacati, per discutere seriamente, di pianificazione, organizzazione, prospettive per gli addetti ai lavori (ovviamente..) ma soprattutto per i cittadini siciliani.

 

Un caro saluto

MX

 

 

Anonimo 12 ottobre :15
L'utente ha risposto al commento anonimo del 12 ottobre 2011. Visualizza »

Caro Sig. Coniglio, ma Lei crede davvero che il dott. Massimo Russo persegua interessi generali e non suoi personali di carriera politica?

 Cari amici, 

 

io non difendo nessuno. Mi attengo ai fatti; e i fatti mi dicono che è in corso una grande riforma nel settore che assorbe le maggiori risorse finanziarie della nostra Isola. Ed è inevitabile che dove c'è profumo di nettare, ci siano molti calabroni....

 

L'intervento di Massimo Russo, da una parte ha permesso il rientro della spesa sanitaria e dall'altra sta ristrutturando l'organizzazione accorpando e razionalizzando le strutture, dando maggiore responsabilità ai dirigenti chiamati a rispondere dei risultati, e facendo emergere le contraddizioni profonde tra ervizio pubblico e privato: un privato che ci si augura possa diventare sempre più competittivo rispetto al pubblico  e acquistare maggiore trasparenza e comportamenti virtuosi. 

 

Certamente sono attentissimo quanto voi, in qualità di analista,  a riscontrare e a valutare gli evntuali peggioramenti di programma, di strutture e di servizi e pertanto sto leggendo attentamente e con avidità i piani di sviluppo e sto verificando molte delle accuse che al piano Ruso vengono addebitati. 

 

E mi sto in effetti rendendo conto che  è questo il punto più critico su cui Massimo Russo troverà le maggiori difficoltà: una riforma così radicale provoca inevitabilmente nel breve e medio periodo dei conflitti e paradossalmente maggiori disservizi nelle aree interessate alla riorganizzazione che creerà inevitabilmente maggiore scontento. Per questo motivo, ciascuno di voi DEVE ASSOLUTAMENTE DENUNCIARE CON DECISIONE ogni disservizio risocntrato in modo che l'Assessorato diretto da Russo possa intevenire con altrettanta decisione. E, per quanto ne sappia, lo sta facendo. 

 

Sicilia Informazioni dia un contributo in tal senso.

 

C'è però un punto che non condivido affatto; quello di fare di Massimo Russo un super-eroe o un despota da abbattere. La sanità deve essere riformata con il contributo convinto di tutti noi favorendo i risparmi e denunciando gli sprechi e i provilegi... e LE ILLEGALITA'!

 

Enzo Coniglio  

Anonimo 12 ottobre :37
L'utente ha risposto al commento anonimo del 12 ottobre 2011. Visualizza »

Caro Assessore,

perchè non prova a chidere alla gente comune, quella che non ha il tempo o la voglia di fare politica, quali sono i benefici che essi percepiscono dopo 3 anni e mezzo di sua gestione.

La politica è questa. Il riscontro dei cittadini

Francesco Catania

 invertiamo la domanda proviamo a chiedere ai siciliani onesti di cosa siano stati sotratti dall'ex governo cuffaro ,il quale ha sotterrato la sanità siciliana.

L'Assessore alla sanità Massimo Russo sta compiendo il suo lavoro con eccellenza ma molti ne sono infastiditi .M.L

Anonimo 12 ottobre :15

Caro Assessore,

perchè non prova a chidere alla gente comune, quella che non ha il tempo o la voglia di fare politica, quali sono i benefici che essi percepiscono dopo 3 anni e mezzo di sua gestione.

La politica è questa. Il riscontro dei cittadini

Francesco Catania

Anonimo 11 ottobre :29
L'utente ha risposto al commento anonimo del 11 ottobre 2011. Visualizza »

BRAVO !!

assessore, continui così !!

grazie.

 

francobucc

caro assessore, mi complimento con lei , per il gran lavoro che sta svolgendo. Le faccio un semplice appunto: assunzioni solo per dirigenti e tutti gli altri tra cui infermieri dove sono?        e poi la sicilia spaccata in due, occ ed orient. , da una parte le cose si svolgono in un modo e dall altra in un altro. chi controlla?   e poi la cavolata di concorsi solo per titoli , una cosa contro legge.   i neo laureati cosa fanno ? pur essendo preparatissimi se ne vanno a spasso!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo 10 ottobre :04
L'utente ha risposto al commento anonimo del 10 ottobre 2011. Visualizza »

Complimenti Direttore, 

 

E' una delle più incisive interviste realizzate negli ultimi tempi non solo per il contenuto ma quanto per lo stile che non lascia spazio ai  fronzoli e alla "mediazione giornalistica" di maniera.

 

La situazione che Massimo Russo descrive è così rude e pervasiva che non c'è spazio per banalità, ironie e politichese di sorta. 

 

Ma c'è un punto che mi sembra innovativo, caro Direttore, in questa splendida intervista: il sostenere con forza che il vero politico si deve occupare di gestione pubblica e mantenere nel suo operato una coerenza tra obiettivi, risorse e impieghi. Il dialogo con l'elettorato è certamente utile ma solo se è propedeutico alle scelte. 

 

Le scelte e le operazioni che ne seguono vanno ben aldilà dell'ascolto se non vogliamo cadere nel populismo. Non sarebbe corretto daer ascolto al "particulare" sacrificando gli interessi strategici generali. 

 

La nostra Sicilia è un impasto di piccoli e grandi interessi che non ha mai sostanzialmente tenuto conto dell'interesse generale stabilito dalla legge che dovrebbe valere per tutti.

 

Massimo Russo lo sa e coerentemente ha deciso di colpire questa dimensione affaristica pervasiva utilizzando gli strumenti che gli sono stati offerti non certo per fare i propri interessi ma quelli che egli ritiene siano generali. Ne è profondamente convinto e quindi imperturbabile e irremovibile.

 

Ti immagini, caro Direttore, cosa succederebbe in Sicilia se avessimo una decina di Massimo Russo?

Io personalmente ne vado fiero e lo appoggerò per quel poco che posso a condizione che trasformi il suo operato da cavaliere solitario in un movimento aperto a tutti. 

 

Noto una grande sintonia ideale tra Massimo e il suo grande concittadino Domenico Mogavero.   

 

Enzo Coniglio

@  Enzo Coniglio ....il caro assessore russo è il politico per eccellenza altro che tecnico ... la sua riforma è fallita ... chiusura degli sopedali periferici ... bene e dove sono i pta e i pte previsti dalla riforma ??? Le assunzioni del personale ( cosa che mi  riguarda da vicino visto che sono un operatore che lavora al nord ) sono state fatte con puro stile clientelare ... e lei definisce questo assessore volto alla collettività .... ma va ... quello li si fa i fatti suoi ovvero clientelismo e conseguentemente voti ... in una verginità di cui lui e lombardo possono anche risparmiare a noi siciliani ... a questo punto meglio tenersi l'originale ovvere Cuffaro !!! Saluti !!!

Anonimo 10 ottobre :09
L'utente ha risposto al commento anonimo del 10 ottobre 2011. Visualizza »

Complimenti Direttore, 

 

E' una delle più incisive interviste realizzate negli ultimi tempi non solo per il contenuto ma quanto per lo stile che non lascia spazio ai  fronzoli e alla "mediazione giornalistica" di maniera.

 

La situazione che Massimo Russo descrive è così rude e pervasiva che non c'è spazio per banalità, ironie e politichese di sorta. 

 

Ma c'è un punto che mi sembra innovativo, caro Direttore, in questa splendida intervista: il sostenere con forza che il vero politico si deve occupare di gestione pubblica e mantenere nel suo operato una coerenza tra obiettivi, risorse e impieghi. Il dialogo con l'elettorato è certamente utile ma solo se è propedeutico alle scelte. 

 

Le scelte e le operazioni che ne seguono vanno ben aldilà dell'ascolto se non vogliamo cadere nel populismo. Non sarebbe corretto daer ascolto al "particulare" sacrificando gli interessi strategici generali. 

 

La nostra Sicilia è un impasto di piccoli e grandi interessi che non ha mai sostanzialmente tenuto conto dell'interesse generale stabilito dalla legge che dovrebbe valere per tutti.

 

Massimo Russo lo sa e coerentemente ha deciso di colpire questa dimensione affaristica pervasiva utilizzando gli strumenti che gli sono stati offerti non certo per fare i propri interessi ma quelli che egli ritiene siano generali. Ne è profondamente convinto e quindi imperturbabile e irremovibile.

 

Ti immagini, caro Direttore, cosa succederebbe in Sicilia se avessimo una decina di Massimo Russo?

Io personalmente ne vado fiero e lo appoggerò per quel poco che posso a condizione che trasformi il suo operato da cavaliere solitario in un movimento aperto a tutti. 

 

Noto una grande sintonia ideale tra Massimo e il suo grande concittadino Domenico Mogavero.   

 

Enzo Coniglio

Caro Sig. Coniglio, ma Lei crede davvero che il dott. Massimo Russo persegua interessi generali e non suoi personali di carriera politica?

Anonimo 10 ottobre :52

Complimenti Direttore, 

 

E' una delle più incisive interviste realizzate negli ultimi tempi non solo per il contenuto ma quanto per lo stile che non lascia spazio ai  fronzoli e alla "mediazione giornalistica" di maniera.

 

La situazione che Massimo Russo descrive è così rude e pervasiva che non c'è spazio per banalità, ironie e politichese di sorta. 

 

Ma c'è un punto che mi sembra innovativo, caro Direttore, in questa splendida intervista: il sostenere con forza che il vero politico si deve occupare di gestione pubblica e mantenere nel suo operato una coerenza tra obiettivi, risorse e impieghi. Il dialogo con l'elettorato è certamente utile ma solo se è propedeutico alle scelte. 

 

Le scelte e le operazioni che ne seguono vanno ben aldilà dell'ascolto se non vogliamo cadere nel populismo. Non sarebbe corretto daer ascolto al "particulare" sacrificando gli interessi strategici generali. 

 

La nostra Sicilia è un impasto di piccoli e grandi interessi che non ha mai sostanzialmente tenuto conto dell'interesse generale stabilito dalla legge che dovrebbe valere per tutti.

 

Massimo Russo lo sa e coerentemente ha deciso di colpire questa dimensione affaristica pervasiva utilizzando gli strumenti che gli sono stati offerti non certo per fare i propri interessi ma quelli che egli ritiene siano generali. Ne è profondamente convinto e quindi imperturbabile e irremovibile.

 

Ti immagini, caro Direttore, cosa succederebbe in Sicilia se avessimo una decina di Massimo Russo?

Io personalmente ne vado fiero e lo appoggerò per quel poco che posso a condizione che trasformi il suo operato da cavaliere solitario in un movimento aperto a tutti. 

 

Noto una grande sintonia ideale tra Massimo e il suo grande concittadino Domenico Mogavero.   

 

Enzo Coniglio

Anonimo 10 ottobre :10
L'utente ha risposto al commento anonimo del 10 ottobre 2011. Visualizza »

Sicuramente l'AUSL 6 è stata sempre il regno del malaffare, dove chi non partecipava alla divisione della torta veniva emarginato e chi provava ad opporsi, anche solo con spostamento di personale,  subiva tanti attacchi e aggressioni (diffamazioni, lettere anonome e addirittura  denunce all'autorità giudiziaria, che lo delegittimavano e lo bloccavano) che lo mettevano in condizioni di non nuocere al sistema, che aveva cellule in ogni dipartimento. Bene quindi fa l'assessore ad andare fino in fondo, ma per far questo deve evitare di finire vittima di disinformazione, cioè deve evitare che invece di attaccare le cellule malate finisca per attaccare le cellule sane. Il cancro dell'azienda è così ben radicato che è difficile rompere l'omertà interna e quindi è facile che il gruppo di potere interno, che è stato appena scalfito, (infatti c'è chi pure con pesanti problemi giudiziari è rimasto tranquillamente al suo posto, senza nemmeno provvedimenti disciplinari che invece vengono distribuiti a pioggia molto spesso per motivi insignificanti), riesca a deviare i colpi di mazza dell'assessore su chi, semplicemente, era lì a fare il proprio dovere senza accorgersi del sistema truffaldino , altamente raffinato, che gli operava intorno. Il sistema era così perfetto ( vedi le determine false, numerate in modo perfetto, tale da non potere essere scoperte) che molti funzionari potevano effettivamente essere ingannati. Ricordiamoci sempre che chi è deciso a delinquere, prende tutte le precauzioni non solo per non essere scoperto, ma anche per deviare le proprie responsabilità su altri che , invece, in perfetta buona fede, firmano, scrivono, approvano e si trovano poi nei guai senza sapere come e perchè. Un suggerimento : controllare  chi, tra i dirigenti ASP,  ha cambiato casacca politica, passando , per esempio, dall'UDC o da Forza Italia all'MPA da quando c'è il governo Lombardo.  Molto probabilmente lo ha fatto perchè ha la coscienza sporca  per garantirsi una copertura politica in caso di guai  (per qualcuno ha già funzionato).

che malpensante! sono passati all'MPA solo i migliori, infatti nessuno di loro ha avuto mai provvedimenti disciplinari. E i mgliori dei migliori, tra cui capi dipartimento ex cintoliani o cuffariani stanno passando a TEAM SICILIA. Nnon per opportunismo, per carità, ma per puro idealismo.

Anonimo 10 ottobre :59
L'utente ha risposto al commento anonimo del 10 ottobre 2011. Visualizza »

BRAVO !!

assessore, continui così !!

grazie.

 

francobucc

ASSESSORE CONTINUA COSI' ...., MA ALMENO FAI EFFETTUARE UN CONTROLLO DI TUTTI GLI APPALTI AVVENUTI ED ANCORA ATTIVI CHE NONOSTANTE LA TUA CIRCOLARE SONO ANCORA EFFICACI E VIGENTI !!

PIU' CONTROLLO E PIU' PULIZIA . LIBERACI  DAGLI AFFARISTI.

IL DESIDERIO DI TUTTI I SICILIANI ONESTI!!!! 

Anonimo 10 ottobre :33

Sicuramente l'AUSL 6 è stata sempre il regno del malaffare, dove chi non partecipava alla divisione della torta veniva emarginato e chi provava ad opporsi, anche solo con spostamento di personale,  subiva tanti attacchi e aggressioni (diffamazioni, lettere anonome e addirittura  denunce all'autorità giudiziaria, che lo delegittimavano e lo bloccavano) che lo mettevano in condizioni di non nuocere al sistema, che aveva cellule in ogni dipartimento. Bene quindi fa l'assessore ad andare fino in fondo, ma per far questo deve evitare di finire vittima di disinformazione, cioè deve evitare che invece di attaccare le cellule malate finisca per attaccare le cellule sane. Il cancro dell'azienda è così ben radicato che è difficile rompere l'omertà interna e quindi è facile che il gruppo di potere interno, che è stato appena scalfito, (infatti c'è chi pure con pesanti problemi giudiziari è rimasto tranquillamente al suo posto, senza nemmeno provvedimenti disciplinari che invece vengono distribuiti a pioggia molto spesso per motivi insignificanti), riesca a deviare i colpi di mazza dell'assessore su chi, semplicemente, era lì a fare il proprio dovere senza accorgersi del sistema truffaldino , altamente raffinato, che gli operava intorno. Il sistema era così perfetto ( vedi le determine false, numerate in modo perfetto, tale da non potere essere scoperte) che molti funzionari potevano effettivamente essere ingannati. Ricordiamoci sempre che chi è deciso a delinquere, prende tutte le precauzioni non solo per non essere scoperto, ma anche per deviare le proprie responsabilità su altri che , invece, in perfetta buona fede, firmano, scrivono, approvano e si trovano poi nei guai senza sapere come e perchè. Un suggerimento : controllare  chi, tra i dirigenti ASP,  ha cambiato casacca politica, passando , per esempio, dall'UDC o da Forza Italia all'MPA da quando c'è il governo Lombardo.  Molto probabilmente lo ha fatto perchè ha la coscienza sporca  per garantirsi una copertura politica in caso di guai  (per qualcuno ha già funzionato).

Anonimo 09 ottobre :37

BRAVO !!

assessore, continui così !!

grazie.

 

francobucc

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