(domeg) Il movimento di "indignados" palermitani delle Forchette Rotte prepara un evento per il prossimo 25 giugno e annuncia la presenza di Giulia Innocenzi di Generazione Zero, lo spazio giovani di Annozero, alla conduzione. Il gruppo mira a riunire in piazza duemila giovani che avranno la possibilità di dire ciò che pensano per cinque minuti. Un microfono aperto darà voce a tutti i siciliani che potranno così dire perché si sono "rotti" e cosa vogliono fare per cambiare.
Intanto in molti si chiedono chi si muove dietro le quinte del neonato movimento. I ragazzi che gestiscono il gruppo ribadiscono di non avere nessuno alle spalle: "Ci hanno scritto che non potevamo accettare le amicizie dei politici, che l'iniziativa è un'operazione di marketing, che dietro c'è Davide Faraone e tanti altri. - scrivono in una nota -. Hanno parlato di eminenze grige e di menti diaboliche. Si sono persino cimentati in un confronto improbabile di manifesti. Una sorta di perizia calligrafica che ci fa solo sorridere per dimostrare tesi che non stanno né in cielo né in terra. Noi non siamo con Faraone, né con il rettore Lagalla, né con l’esponente del Pid, Doriana Ribaudo, né con il giovane di Futuro e Libertà, Aricò, né con D’Alì di Forza del Sud, né con il professor Carta, già assessore di Cammarata, e tantomeno con tanti altri politici siciliani".
Gli "indignados" siciliani puntano in alto e non fanno mistero di quali sono i loro obiettivi: "Noi pensiamo che è dentro i palazzi della politica che si decide il nostro futuro e vogliamo condizionare la 'politica'. Dentro quei palazzi noi vogliamo contare. Vogliamo essere una lobby alla pari di quella degli industriali, dei sindacati, dei baroni universitari, degli ordini professionali. Forchette Rotte è un movimento democratico, libero, autonomo che pone 'la questione giovanile' al centro della sua azione. Cosa che non fa ormai più nessun partito".
Verranno ascoltati? Riusciranno araggiungere i loro obiettivi? Non rimane che aspettare e vedere quali sviluppi avrà il movimento e se veramente sarà capace di condizionare il mondo della politica così come stanno riuscendo a fare i loro pari età di altri paesi europei.
Ma chissenefrega di chi c'è dietro!
L'importante è che questo movimento sostenga una causa giusta .
e se dietro fosse Berlusconi diresti la stessa cosa?
ci sono gruppi popolari ben più grandi e spontanei, come ad esempio i pastori sardi, o i dipendenti di alcune realtà industriali sempre della stessa isola, che da mesi fanno manifestazioni con migliaia di persone ma la stampa nazionale generalmente non si degna di citarli se non capita qualcosa di eclatante... come vorrebbero farci credere queste "forchette rotte" di non avere quantomeno la solidarietà di qualche politicante per riuscire ad avere visibilità su quotidiani nazionali come Repubblica senza aver ancora fatto neanche una manifestazione?
E' la forza della politica amico mio,la capcità di muovere milioni di euro per l'interesse di pochi,se poi aggiungiamo il fatto che quei milioni di euro sono soldi pubblici,stiamo a parlare dell'ennesimo desolante caso di interesse di saccoccia!
ci sono gruppi popolari ben più grandi e spontanei, come ad esempio i pastori sardi, o i dipendenti di alcune realtà industriali sempre della stessa isola, che da mesi fanno manifestazioni con migliaia di persone ma la stampa nazionale generalmente non si degna di citarli se non capita qualcosa di eclatante... come vorrebbero farci credere queste "forchette rotte" di non avere quantomeno la solidarietà di qualche politicante per riuscire ad avere visibilità su quotidiani nazionali come Repubblica senza aver ancora fatto neanche una manifestazione?
Non c'è nessuno dietro? Impossibile... Il giorno dopo aver consegnato le buste con le forchette (chissà perché di colore rosso...) Repubblica, Rai 3 Regione eccetera hanno dato spazio alla "cosa", fungendo, in pratica, da casse di risonanza per una vera e propria campagna pubblicitaria di qualcosa ideato da 4 gatti (fino a quel momento, il profilo facebook delle forchette contava meno di cento amicizie...).
E poi, in un articolo di Repubblica, è lo stesso Davide Faraone a farsi sfuggire quest'affermazione «Questa iniziativa è nata perché abbiamo ricevuto sollecitazioni enormi, e diffusissime».
Insomma, più chiaro di così...
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