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Cultura & Arte • Lettere al Direttore

Se anziché su Barbarossa facessimo unfilm su Federico II?

16 novembre 2009 10:49
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In occasione dell’ultimo festival di Venezia il governatore del veneto Galan, in uno dei suoi soliti rigurgiti antimeridionalisti, ha accusato la Regione Sicilia di avere “sprecato” 4 milioni di euro per finanziare il film di Giuseppe Tornatore, Baaria. Qualcuno avrebbe dovuto provare a spiegare al governatore Galan che i 4 milioni di euro sono poca cosa in confronto ai 30 milioni finanziati e sperperati dalla Rai, servizio pubblico, per produrre, al solo fine di compiacere Bossi

e i suoi miti leghisti, il film Barbarossa in cui, in modo diseducativo e fuorviante, è contenuto uno dei più mistificatori falsi storici della storia ossia quello di accreditare quale protagonista principale del film tale Alberto da Giussano personaggio assolutamente mai esistito e frutto della fantasia bossiana e leghista e parto della narrativa di scrittori compiacenti. E qualcun altro, poi, dovrebbe rammentare ad Umberto Bossi, che, con l’orgoglio celtico che lo ha sempre contraddistinto si recava alla prima del film a lui dedicato, per colmare le sue lacune culturali e storiche, che dopo la battaglia di Legnano del 29 maggio 1176 e la sconfitta del Barbarossa, esattamente 61 anni dopo, il 27 novembre del 1237 a Cortenuova nei pressi di Bergamo, nella battaglia cosiddetta del Campo Rosso, Federico II re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero e nipote del Barbarossa inflisse alla Lega Lombarda una tremenda e devastante sconfitta con 10.000 morti e la umiliante cattura del Carroccio simbolo dell’orgoglio leghista sul quale trascinò prigioniero come trofeo di guerra il podestà di Milano Pietro Tiepolo. In quella battaglia si distinsero per valore le truppe meridionali giunte dal suo regno di Sicilia, diverse migliaia di saraceni che erano parte integrante del suo esercito, il suo alleato Ezzellino da Romano e le città di Bergamo e di Mantova che tradendo il giuramento di Pontida si schierarono con l’Imperatore e Re di Sicilia contribuendo efficacemente al massacro e al conseguente annientamento dell’esercito della Lega. Da qui l’opportunità di un film, su sacrosante verità storiche e culturali non su personaggi mai esistiti e inventati quale Alberto da Giussano, che andrebbe realizzato ed opportunamente finanziato o dalla RAI per par condicio col Barbarossa o dalla Regione Siciliana per valorizzare la storia , la cultura e la mai sopita identità del popolo siciliano Un film su Fedricoo II alla cui corte poeti come Cielo d’Alacamo, Jacopo da Lentini, Guido delle Colonne, Ruggerone da Palermo, con l’affermarsi del volgare, fecero fiorire quella che Dante definì la scuola siciliana, forgiando una lingua che fu la prima voce dell’unità culturale italiana antesignana, con buona pace dei leghisti e di Bossi dell’unità politica della nazione. Un film su Federico II “stupor mundi” campione di tolleranza alla cui corte e nel cui regno di Sicilia, senza respingimenti ed espulsioni, convissero pacificamente, mettendo al bando contrasti sociali e religiosi, siciliani,arabi,normanni ed ebrei.. E ancora l’opportunità di un Film su Federico II per raccontare come questo re ed imperatore, insofferente agli integralismi religiosi che volevano a tutti costi che cristiani e islamici si massacrassero reciprocamente per la conquista del Santo Sepolcro, nella crociata di cui fu protagonista vinse con la diplomazia dove gli altri fallirono con le armi accordandosi con il capo dei mussulmani MaliK al-Kamil per cui ottenne senza spargimento di sangue Gerusalemme con il Santo Sepolcro e consentendo ai maomettani di rimanervi padroni delle principali moschee. Fu l’inconcepibile e inaccettabile, per quei tempi, vittoria dello spirito di tolleranza di Federico,per cui il papa d’allora Ugolino dei Conti di Segni al secolo GregorioIX, avendo, il re di Sicilia, conquistato Gerusalemme senza spargimento di sangue degli infedeli per punirlo gli comminò la scomunica. Tra lotte, guerre e scomuniche Federico trovò anche il tempo di fondare l’Università di Napoli “fonte di scienza e seminario di dottrine” istituendo le cattedre di filosofia, di diritto, di matematica e di lingue. Innovazione, progresso, propugnatore di una identità e unità nazionale culturale e politica tolleranza, integrazione, questi i valori di questo monarca illuminato, che gli fecero meritare l’appellativo di stupor mundi. Valori oggi più cha mai attuali, per cui nel nostro paese il razzismo, l’intolleranza, la discriminazione e la messa in discussione dell’unità nazionale sono purtroppo drammaticamente all’ordine e del giorno e proprio per questo vanno riscoperti e riproposti . Ecco perché per queste ragioni oggi più cha mai è opportuna e attuale la proposta della realizzazione di un film su Federico II. Questo servirà anche a fugare i dubbi perché Bossi e le sue camice verdi non vogliono da sempre le mestrine e gli insegnanti del Sud per paura che possano raccontare agli alunni della Padania verità scomode come quelle che Alberto da Giussano non è mai esistito e che il Re di Sicilia Federico II monarca saggio e illuminato propugnatore dell’unità nazionale e alla cui corte germinò la lingua italiana, un giorno del lontano novembre del 1237 a Cortenuova nei pressi di Bergamo sconfisse e umiliò la Lega Lombarda.

 

Ignazio Coppola

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Anonimo 21 novembre :33

Vero. Manca un film su Federico II. Ancora nessun regista ha avuto quest'idea.

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