La portulaca o porcellana, è una piantina “grassa” spontanea, dal portamento basso e strisciante già presente per uso alimentare o medicinale nella remota Antichità. Nel Seicento i cuochi di Carlo II l’aggiungevano alle insalate, talvolta mescolando le sue giovani foglie tritate con quantità doppia di lattuga, cerfoglio, fiori borragine e petali di calendula, per condirle poi con olio e succo di limone.
Poiché resiste bene al sole, al caldo, all’inquinamento e ai terreni salini nei paesi carenti di verdure (Grecia, vicino Oriente, Sud America ecc.), può essere anche coltivata (P. sativa) e venduta nei mercati locali. In Italia, con l’abbondanza di verdure che c’è, non viene raccolta né venduta nei mercati da secoli, se non di rado e localmente per il caratteristico e sempre più raro (ma non qui in Sicilia, dove è molto consumata e si trova in tutti i supermercati) misto di verdure di campo estive (“misticanza” cruda).
Nei tempi antichi e nell’uso popolare tradizionale anche recente è stata considerata un cibo-rimedio antiscorbutico, diuretico o anti-diuretico, e con proprietà rinfrescanti, cioè anti-infiammatorie, indicato nei disordini urinari, nell’acidità di stomaco e nelle gastriti.
Dioscoride aggiungeva anche l’uso come anti-infiammatorio per gli occhi e anti-dolorifico (mal di testa), febbrifugo (in succo) e vermifugo. Curiosamente, preti, speziali e perfino la fitoterapia ufficiale, ancora nell’800 la ritenevano “anafrodisiaca”, facendo parte dei “quattro semi freddi” (cicoria, lattuga, indivia, portulaca). Dal punto di vista organolettico è sicuramente più saporita e interessante delle abituali verdure da insalata, comprese lattuga e cappuccina, quasi prive di sapore e scarse di proprietà. Le foglie e i rametti più teneri, che hanno un sapore fresco e acidulo-salino, si mangiano nelle insalate miste contadine o più di rado come originale contorno dei secondi piatti. Va bene anche insieme a pomodori crudi e cipolle. E’ utilizzata pure bollita e in frittate di uova, saltata in burro o fritta in pastella, aggiunta a minestre, brodi e salse.
Qualche ricetta
mangiarla CRUDA: Aggiungere qualche foglia nell’insalata mista, nei pomodori in insalata o nelle patate lesse. Ottima in sostituzione dei capperi anche nell’insalata greca.
prepararla FRITTA: Immergere nella pastella le cime della pianta e friggerle nell’olio bollente.
mangiarla COTTA: Ricetta per preparare il sugo per la pasta
Ingredienti per 2 persone
- 150 g di portulaca curata (foglie e gambi teneri)
- 2 – 3 pomodori secchi (20 – 30 g)
- olio e sale q.b.
procedimento
Lavare e selezionare la portulaca, tenendo solo le foglie e i gambi più teneri. Sminuzzare i pomodori secchi. In un tegame cuocere i pomodori secchi con la portulaca, un filo d’olio, il sale e poca acqua. Cuocere per circa 10 – 15 minuti fino ad ottenere la consistenza desiderata, all’occorrenza aggiungere dell’acqua o lasciare asciugare a fuoco vivace. Questo sugo è ottimo per condire le orecchiette.
Risotto con portulaca
Ingredienti per 2 persone
- 150 g di portulaca curata (foglie e gambi teneri)
- mezza cipolla
- 180 g di riso
- mezzo litro di brodo vegetale
- olio e sale q.b.
procedimento
Preparare il brodo. Lavare e selezionare la portulaca, tenendo solo le foglie e i gambi più teneri. Inoltre, lavare e tagliare la cipolla. In una casseruola scaldare un filo d’olio extravergine d’oliva e imbiondire la cipolla affettata sottilmente con poco brodo. Poi aggiungere la portulaca al soffritto e farla insaporire per un minuto, quindi unire il riso e farlo tostare mescolando bene. All’occorrenza unire qualche mestolo di brodo bollente quando viene assorbito. Regolare di sale e lasciare cuocere il risotto per circa 15 minuti o fino a cottura. Una volta cotto, spegnere il fuoco e mantecare.